Archivio storico comunale di Berceto
Estremi cronologici: 01/01/1614 - 31/12/2005
 

 

    L'archivio storico del comune di Berceto è conservato nei locali del sottotetto di via Romea n. 5, edificio che ospita il Centro di documentazione della via Francigena e la Bilbioteca comunale. Fanno eccezione i registri di anagrafe e di stato civile, che si trovano all'interno dell'ufficio stesso nella sede municipale, e le licenze edilizie, ospitate presso l'ufficio tecnico del Comune. In seguito al trasloco degli uffici dalla vecchia alla nuova sede, e alla decisione di mantenere l'archivio nella vecchia sede comunale, buona parte della documentazione - soprattutto di deposito, ma anche storica - è rimasta conservata in scatoloni miscellanei, utilizzati per trasportare il materiale documentario da un edificio all'altro, che contenevano documentazione assai eterogenea e di epoche molto diverse. Questo ha spezzato, in alcuni casi irrimediabilmente, il vincolo archivistico che lega i documenti, e la loro stessa conservzione ne è stata pregiudicata. Se le carte relative alla gestione degli anni Venti e Trenta del Novecento, a parte alcune perdite sofferte nel corso degli anni, sono conservate in modo organico secondo il titolario Astengo, a partire dagli anni Cinquanta la gestione dell'archivio non ha avuto un carattere unitario e i diversi uffici amministrativi hanno di fatto raccolto la documentazione autonomamente, senza l'utilizzo dei criteri generali di classificazione. Per quanto riguarda i mezzi di corredo, l'archivio era dotato un elenco topografico della documentazione risalente agli anni '60; e di un altro elenco topografico compilato dopo il trasloco degli uffici comunali dalla vecchia sede a quella attuale di via Romea. Nel 1968 la Soprintendenza archivistica suggerì di predisporre un inventario del materiale sulla base di criteri che non fossero quelli strettamente topografici, come invece era avvenuto negli anni precedenti. Sia nel 1956 che nel 196,1 infatti, il Comune era stato sollecitato dalla Soprintendenza per procedere con il riordino e l'inventariazione della documentazione. E tuttavia, già nel 1960 il Sindaco scriveva alla Soprintendenza e alla Prefettura per far loro sapere che "l'Archivio di questo Comune, a causa di eventi bellici, è stato in gran parte distrutto e quel poco che rimane si trova in disordine". Si presume che negli anni '50 sia stata effettuata un'operazione di riordino, dal momento che anche la documentazione prodotta prima del 1897 - che avrebbe dovuto essere ordinata secondo i rubricari coevi - è stata inserita nelle categorie prescritte da Astengo. Infine, la documentazione ha subito rilevanti perdite anche in occasione di scarti non autorizzati di cui si ignora l'epoca. All'archivio storico del Comune si aggiunge quanto rimane del fondo antico della Comunità di Berceto e un piccolo fondo archivistico che documenta l'attività della Società filarmonica di Berceto, che è esistita in paese alla fine del 1800. Altri archivi aggregati conservati nei locali che ospitano l'archivio comunale sono quelli degli Istituti di assistenza e beneficenza (Congregazione di carità e Eca) - le cui carte sono spesso confuse al carteggio classificato nella categoria 2, Assistenza e beneficenza -, la Sezione comunale dell'Ufficio del lavoro e le carte dell'Ufficio di Conciliazione. L'intervento archivistico si è basato sul principio del "respect des fonds": in una situazione particolarmente complessa si è preferito, per quanto possibile, conservare inalterata l'organizzazione della documentazione . Si sono dunque mantenute separate le serie che si sono andate costituendo separatamente nel corso degli anni, a causa della gestione autonoma della documentazione da parte dei singoli uffici. Tali serie, in teoria riconducibili al carteggio, in pratica non erano ad esso riaccorpabili per l'assenza dei registri di protocollo o, in alternativa, per la mancanza, negli stessi registri, delle corrette indicazioni di categoria, classe e sottoclasse per ogni documento. Inoltre, gran parte della documentazione è conservata in buste riutilizzate, sul verso delle quali è ancora leggibile la segnatura originaria, riferita ad altre categorie. Peraltro, le serie documentarie sono state ricostruite ogni volta che è stato possibile. Le buste sono state descritte a livello unità per dare conto dei fascicoli contenuti, tenendo conto del fatto che la suddivisione della documentazione per classi e fascicoli non è stata costante né omogenea nel corso degli anni.